Pesci a rischio mercurio e non solo

 

Capita spesso di sentire parlare del pericolo di subire intossicazioni a causa del mercurio presente nel pesce e questa ipotetica presenza desta molta preoccupazione nei consumatori. Di certo pesci di grossa taglia (come tonni e pesce spada) contengono più mercurio rispetto ai pesci piccoli, ma sembra che la presenza di questo metallo sia un fattore fisiologico, incerto e variabile; ma comunque non così pericoloso per la salute se contenuto entro certi limiti (che si attestano sui 0,5 mg/1mg per chilogrammo).

Da questi dati si evince che mangiando pesci piccoli non si corre in pratica alcun rischio, mentre per intossicarsi con pesci di grossa taglia sarebbe necessario mangiarne almeno mezzo chilo al giorno per molti giorni di seguito.

Oltre che nel pesce il mercurio è presente anche nell’agricoltura nei prodotti fungicidi e nell’acqua inquinata dagli scarichi industriali.

Sintomi dell’intossicazione da mercurio sono nausea, vomito e dolori addominali ma anche polmoniti, fibrosi e collasso circolatorio. Ben più gravi sono le conseguenze di carattere neurologico ovvero tremori, paresi, stati confusionali.

In caso di intossicazione sarà opportuno procedere subito con una lavanda gastrica per rimuovere il mercurio prima che causi danni ulteriori, mentre in caso di intossicazione cronica deve essere utilizzata la terapia chelante, per raccogliere le tossine ed in seguito eliminarle insieme al chelante.

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