Cinema | La recensione di Suicide Squad

 

Cinema | La recensione di Suicide Squad

Trama: in un mondo sconvolto da super cattivi ed eroi afflitti da crisi esistenziali l’umanità si sente giustamente in pericolo. In queste circostanze il governo americano decide, furbescamente, di organizzare uno squadrone della morte, costituito da vittime sacrificali, per ripristinare l’ordine e combattere minacce sovrannaturali. Chi non affiderebbe questa missione al Joker, Deadshot, Harley Quinn ed altri avanzi di galera? Nel mondo dei cinecomics può succedere questo ed altro. Ebbene, questa è la trama di uno dei film più attesi di tutto l’anno, a dir poco deboluccia, come lo è il film, il che spiegherebbe perché è uscito nelle sale cinematografiche ad Agosto.

Cast e sceneggiatura: in generale, trovo che tutti i personaggi siano stati descritti molto sommariamente, non viene approfondita la psicologia di nessuno di loro, ciò rende impossibile simpatizzare od odiare i protagonisti. Inoltre, le freddure ed il sarcasmo usati in modo goffo riducono la pellicola ad una classica americanata, il che certamente non aiuta. Jared Leto (Joker), bravo, ma non emozionante o sorprendente. Ci regala una buona performance, non certo ai livelli a cui ci ha abituati. Will Smith (Deadshot), un po’ sopra le righe, poco credibile. Margot Robbie (Harley Quinn), sinistramente fascinosa, credibile, decisamente promossa. Viola Davis, sempre al meglio di se, un altro spreco di talento all’interno di questo film.

Costumi: belli, curati nei minimi dettagli, degni delle mega produzioni hollywoodiane. A spiccare su tutti sono Harley Quinn ed il Joker. Il costume ideato per la compagna del Joker rispecchia molto bene la personalità birbante, psicopatica e provocatrice del personaggio, dandone anche una rilettura molto giovanile. Insomma, tutto ciò che serve per diventare una piccola icona cinematografica. Per quanto riguarda il pagliaccio di Suicide Squad diciamo che la sua forza risiede nell’essersi completamente allontanato e distaccato dalle precedenti raffigurazioni che Tim Burton e Christopher Nolan ci hanno fatto amare. L’outfit è quello di uno psycho gangstar e vi dirò che non mi dispiace, molto fumettistico e ben adattato al contesto.


Il cinema, da sempre, c’insegna che quando la trama e la costruzione di una storia sono deboli un cast stellare non può bastare a farne un capolavoro. Suicide Squad non fa eccezione.

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